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Immagine del redattoreSilviya Angelova

Stop auto dall'Oriente



Si ritirano le case Giapponesi: via dall’Europa

Le vetture giapponesi si fermano fuori dall’Europa. Non perché siano state chiuse fuori dai confini del Vecchio Continente, ma per decisioni autonome di mercato, a loro modo di vedere strategiche. Solo il tempo stabilirà se hanno ragione. Quello che è certo è che il mercato europeo nei prossimi anni conterà sempre meno vetture nipponiche. Honda, Daihatsu, Nissan, Mitsubishi e perfino la lussuosa Infiniti, marchio d’elite di Nissan.

I motivi della ritirata

Il Giappone batte in ritirata o almeno così sembra. I motivi non sono molto chiari e le stesse case automobilistiche coinvolte giustificano la decisione in seguito alle rigide normative che l’Europa sta emanando contro le vetture a gasolio e in merito alle emissioni di CO2. Qualcuno dà colpa al “dieselgate” dimostrando che lo strascico degli effetti sia ancor più lingo rispetto ai tempi in cui si sviluppò il fenomeno. Mettendo insieme queste cause, ecco spiegata la motivazione del ritiro dal mercato europeo di alcuni modelli di vetture “Giappo”.

Per Nissan vi è anche un’altra motivazione, figlia degli accordi con la “casa madre” Renault, la quale ha deciso che in Europa sarà proprio lei stessa a farla da padrona, mentre lascia al brand l’Oriente la possibilità di esserlo in terra propria.

Mitsubishi addirittura ha comunicato che una volta terminato il ciclo vita dei modelli attualmente prodotti, le novità non saranno a disposizione del mercato europeo, Infiniti dal prossimo anno non venderà più nulla in Europa e parlando di Honda, le nuove Accord non saranno cosa per il nostro continente.

Effetto usato

Queste politiche paradossalmente potrebbero andare a spingere sul mercato dell’usato, che potrebbe ritrovare una nuova vitalità proprio dalle vetture “Made in Japan”, da sempre riconosciute come affidabili. Chi ha vetture nipponiche, soprattutto dei marchi precedentemente menzionati, potrà rivenderli o acquistarli sul mercato dell’usato a cifre importanti, oppure, al contrario, a cifre irrisorie, come se perdessero valore perché “tanto è un marchio che non ci sarà più”. Questo lo scopriremo solo cammin facendo, anche perché non è che queste case lascino l’Italia domani mattina e comunque, sebbene il processo sia già iniziato, è pur vero che officine e ricambi saranno ancora a disposizione per alcuni anni. Muoversi per tempo significa invece, dal lato del consumatore, fare in modo che si possa realmente ricercare l’affare, entrando in possesso di una vettura usata giapponese a buon prezzo, prima che le quotazioni risalgano. Al tempo stesso potrebbe anche valere l’effetto contrario. Per questo, un’organizzazione come www.compriamoautousateitalia.it vuole visionare le vetture, andare a fondo nell’analisi, cercando di cogliere molti aspetti, al fine di valorizzare i veicoli, senza penalizzare eventuali venditori e acquirenti.

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