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Stop auto benzina e diesel dal 2035: conseguenze devastanti

Immagine del redattore: Silviya AngelovaSilviya Angelova

Aggiornamento: 26 set 2024


un macchina elettrica

Stop auto benzina e diesel dal 2035

Già solo la notizia ha creato scalpore presso le aziende ma anche presso i consumatori: c’è un “disegno” che vorrebbe decretare lo stop alle auto diesel e benzina a partire dal 2035. Ciò significa che non è che queste non possano più circolare sulle strade, ma che non verranno più prodotte e quindi non saranno più acquistabili.

Probabilmente chi ha avuto questa pensata non ha considerato le devastanti conseguenze che tale decisione potrebbe avere sul mondo economico – finanziario, ma anche su quello sociale.

A parte che non sono ancora ben chiare le motivazioni della decisione, ma immaginare un mondo che si muove con veicoli unicamente elettrici è attualmente impensabile.

Stop ai motori termici: le conseguenze

Che l’inquinamento globale dipenda dalle automobili è cosa ancora non provata. Anzi, in realtà i rilievi dicono che solo il 5-6% dell’inquinamento dell’aria dipende dalle auto. Vi sono camion e autobus che da soli hanno un impatto inquinante superiore a quello delle auto. Risulta facilmente intuibile che eliminare i motori termici non risolve certo il problema, anche perché attualmente le alternative mancano (e mancheranno probabilmente anche nel 2035).

Riduzione dei posti di lavoro

Solo in Italia la decisione di inibire la produzione di motori termici potrà avere un impatto sottostimato di circa 70 mila posti di lavoro (direttamente collegati al settore) che andranno perduti. Spariranno aziende, dipendenti, professioni. Ci sono imprese che hanno investito moltissimi denari in tecnologia per ridurre i consumi e produrre con più efficienza, ma ciò non avrebbe più senso di essere se i motori diesel e benzina verranno banditi. Considerando l’indotto, la riduzione dei posti di lavoro potrebbe arrivare anche a 500 mila, solo in Italia.

Mancanza di alternative

L’Italia (ma anche l’Europa) non ha la cultura del trasporto su rotaia. Vige ancora il trasporto su gomma come prevalente ed è per questo che i molti camion presenti sulle strade circolano ancora trasportando beni, merci, materie prime, in tempi relativamente brevi e a costi abbordabili. Avere l’alimentazione elettrica per coprire distanze anche di poche centinaia di chilometri è ad oggi impensabile. Non vi è quindi un’alternativa valida anche perché non vi sono le infrastrutture necessarie per poter predisporre metodi alternativi.

Prezzi alle stelle

I prezzi delle auto elettriche sono decisamente più elevati di quelli delle vetture diesel o benzina, non solo all’acquisto ma anche alla colonnina di ricarica. Ci sono vetture elettriche che richiedono anche 100-150 euro per una ricarica veloce, la cui durata è troppo variabile nel tempo (mai oltre i 400 km reali). Per acquistare oggi l’equivalente di una vettura di segmento B è necessario staccare un assegno di almeno 28 mila euro, una cifra decisamente impegnativa per moltissime famiglie.

Minor flessibilità

L’auto elettrica limita molto gli spostamenti. Le autonomie dichiarate sono spesso fuorvianti poiché difficilmente è possibile ritrovare nella quotidianità tutte le condizioni ideali per poter sfruttare appieno le caratteristiche e rispettare il consumo energetico del pacco batterie. Oggi, per garantirsi una percorrenza di 400 km è necessario possedere un’auto elettrica di circa 70 mila euro a listino.

Elettricità

Immagina tra 15 anni di abitare in un paese di 10 mila abitanti e avere alla sera contemporaneamente 1000 vetture collegate alla corrente di ricarica. Non serve fantasia per capire come i costi dell’elettricità salirebbero vertiginosamente, come le potenze installate nelle case non sarebbero sufficienti e come i rischi di sbalzi che potrebbero rovinare irreparabilmente apparecchi, attrezzature, elettrodomestici e le stesse autovetture.

Ricariche

Non solo i costi delle ricariche saranno impegnativi, ma nessuno ha considerato la questione dei tempi e degli spazi: negli esodi estivi verso i luoghi di vacanza, sarà ancora possibile fermarsi all’area di servizio per un rapido rifornimento? Oggi alle pompe di benzina transitano centinaia di veicoli all’ora. Alle stazioni di ricarica, il tempo necessario sarà almeno di 30-45 minuti per ciascun veicolo.

Conclusione

Potremmo andare avanti ancora a elencare aspetti che oggettivamente contrastano con l’idea di decretare lo stop alle auto diesel e benzina nel 2035, ma quelli elencati sono certamente quelli più attuali e concreti, ma soprattutto oggettivi.

I costi per questo cambio di rotta sarebbero elevatissimi e metterebbero in grave crisi aziende, persone e famiglie, considerando che non si risolverebbe il problema inquinamento globale.



 
 
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