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Il motore diesel common rail

  • Immagine del redattore: Silviya Angelova
    Silviya Angelova
  • 23 gen 2024
  • Tempo di lettura: 3 min

Forse non lo sai, ma l’inventore del sistema di alimentazione common rail usato da ormai tutte le case automobilistiche del mondo, è italiano. Il merito di questa geniale scoperta, che rivoluzionerà il mondo dei motori diesel a partire da metà Anni Novanta, è di un personaggio di Bari che lavorava per il gruppo Fiat e Magneti Marelli. Fu proprio la casa torinese che sviluppò il sistema e ne testò i primi esemplari, salvo poi vendere il tutto a Bosch. Se oggi la tecnologia e l’evoluzione del sistema common rail hanno raggiunto i livelli attuali, lo si deve proprio all’azienda tedesca.

Tecnologia di motori diesel: dall’iniettore pompa al common rail

Il classico motore a gasolio in vigore fino alla prima metà Anni Novanta si basava su pompe meccaniche il cui compito era quello di generare una pressione sufficiente per poter aprire lo spillo di chiusura dell’iniettore, dando via libera al carburante.

L’esigenza di ottimizzare i consumi in generale, ha portato le case automobilistiche a trovare diversi espedienti per migliorare le prestazioni senza perdere di vista la riduzione delle emissioni e la necessità di calare i consumi di carburante. Tra questi, ecco la possibilità di ingegnerizzare la parte motoristica attraverso l’applicazione di tecnologia innovativa. Fiat fu la prima ad essere avanti su diversi progetti, tra cui il common rail. Nei primi Anni Novanta, però, forse non ci credette abbastanza e accettò la proposta di Bosch per l’acquisto del progetto con i primi sviluppi. La casa tedesca diede una notevole accelerata alla messa a punto dell’innovazione, lanciandola per la prima volta in veste ufficiale su Alfa Romeo 156 Jtd nell’anno 1997. Da lì in poi fu un grande successo e tutte le case automobilistiche, man mano, adottarono tale sistema, tranne il gruppo Volkswagen, fedelissimo del classico iniettore – pompa.

Come funziona il common rail?

Una pompa, grazie ad elevata pressione, porta il gasolio all’interno di una camera in diretto collegamento con gli iniettori, i quali svolgono sempre lo stesso classico compito delle versioni precedenti, ma in modo differente. Infatti, a differenza della vecchia tecnologia, vi è un comando elettrico che apre e chiude i canali di passaggio quando il gasolio giunge nel condotto.

In questo modo non si ha un concetto “on-off” in fase di iniezione, ma si beneficia di una migliore modulazione che consente un dosaggio di carburante più preciso e puntuale, con l’intento di ridurre i consumi e rendere il motore più silenzioso.

A fare la differenza nel motore common rail è anche la pressione di iniezione: si è passati dai classici 1200-1300 bar agli attuali 2000 bar e oltre in alcuni casi.

La particolare gestione dell’iniezione permette anche di gestire al meglio la presenza del filtro antiparticolato e dei catalizzatori.

All’atto pratico è meglio il common rail o iniettore - pompa?

Tecnicamente la soluzione proposta dal common rail è migliorativa rispetto a quella iniettore – pompa, ma se quest’ultima è stata tenacemente conservata dalla Volkswagen fino a qualche anno fa (2007) un motivo dovrà pure esserci.

Il concetto del common rail è di certo vantaggioso e appare perfetto, ma a livello prestazionale qualcosa si è perso. Nei motori iniettore – pompa si avvertiva una maggiore “cattiveria” del propulsore, accentuata dalla classica “botta nella schiena” quando entrava il turbo. Per gli appassionati della guida sportiva con auto diesel questa era la migliore sensazione possibile che, con il common rail, è stata leggermente mitigata. L’iniezione appare infatti più dolce. Non è nemmeno propriamente vero che il consumo carburante, con l’impiego del common rail, è inferiore, anche se rivoluzionando completamente la tecnologia a entrare in gioco sono più fattori.

Certamente il sistema common rail è meno inquinante e meno rumoroso rispetto all’iniettore – pompa. Meno inquinante perché ci sono filtri e tecnologie applicate che sono direttamente correlate al “nuovo” sistema di alimentazione che giocano a favore di una riduzione delle emissioni. Più silenzioso perché si ha un’iniezione differente che rende il motore meno ruvido.

 

 
 
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