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Auto usate: gli accoppiamenti dell’assemblaggio

Immagine del redattore: Silviya AngelovaSilviya Angelova

Auto usate: gli accoppiamenti dell’assemblaggio


Quando si è in procinti di acquistare auto usate è buona cosa compiere una profonda ispezione alle varie parti del veicolo per carpirne le più utili informazioni. La “bontà” di un’auto usata la si valuta sì in base all’occhio, all’estetica della carrozzeria, allo stato degli interni e al motore in base a una prova si strada, ma bisogna sempre e comunque affidarsi (e fidarsi) di quello che dice il venditore, sia esso un privato che uno del mestiere. Ma come facciamo a sapere di più sulla vita che in precedenza l’auto ha vissuto? Guardare il libretto di uso e manutenzione è fondamentale, ma potrebbe non bastare. Molto, invece, rivelano le cosiddette fughe o accoppiamenti dell’assemblaggio, ossia quegli spazi di “vuoto” che sono presenti sulle autovetture tra cofano e parafango, tra questo e le portiere oppure tra il portellone e il fianco della carrozzeria.

Quali linee di assemblaggio osservare?

Questi spazi sono fisiologici e devono esserci perché sono il frutto dell’assemblaggio, consapevoli del fatto che la carrozzeria di un’auto non è costituita di un unico pezzo, ma composta da più parti montate e assemblate tra loro. Il discorso vale sia per le auto usate, che per i veicoli di nuova costruzione. L’aria esistente tra le parti deve esserci per assolvere prevalentemente a esigenze funzionali: non solo consente di smontare e sostituire le parti rovinate (ad esempio in seguito ad un incidente), ma crea un “cuscino” che aiuta la struttura a reggere le sollecitazioni e gli impatti.

Prima dell’acquisto di auto usate è buona cosa dare uno sguardo attento proprio alle linee di assemblaggio tra le parti: cofano – parafango, cofano – paraurti, paraurti anteriore – parafango - parafango – portiera, portiera anteriore – portiera posteriore – portellone – parafango – parafango – paraurti posteriore. Questi sono i principali accoppiamenti di assemblaggio da osservare con particolare attenzione nelle auto usate. Motivo? Semplice: da questa attenta analisi è possibile intuire se la vettura ha subito un incidente e quindi capire se stiamo acquistando una vettura incidentata o meno. Se il venditore lo ha dichiarato è un conto, ma se avesse nascosto la notizia senza dire nulla?

Come osservare gli accoppiamenti di assemblaggio?

Gli accoppiamenti di assemblaggio nelle auto usate non sono sempre precisi. Da nuove, in catena di montaggio, gli accoppiamenti prevedono comunque una tolleranza di pochissimi millimetri (mediamente da 3 a 4 millimetri). Se osservando una vettura si notano spazi maggiori o disomogenei, con un disallineamento tra le parti, allora è molto probabile che la vettura abbia subito un colpo nella zona di osservazione. Anche in caso di lavori di carrozzeria, è molto difficile che venga ripristinato l’accoppiamento come in origine: si può talvolta notare come, ad esempio il cofano, abbia un accoppiamento differente con il parafango tra lato destro e sinistro, oppure come un lato sia poco allineato al profilo degli altri lamierati. La diversa omogeneità che si registra può essere dipendente da un colpo subito e non fatto sistemare (per volontà o perché non necessario), oppure da un lavoro eseguito superficialmente in carrozzeria. Pezzi non originali, ad esempio, possono dare adito ad assemblaggi meno precisi rispetto a quelli possibili con le parti originali.

Alcuni suggerimenti

Nell’osservare le fughe di auto usate non sono tanto importanti la loro apertura e la loro larghezza, ma ciò che più importa è la loro uniformità. Meglio una linea di assemblaggio un pochino più allargata ma omogenea, anziché una più stretta ma difforme delle distanze tra una parte e l’altra. Per tutta la lunghezza del cofano in accoppiamento con il parafango, ad esempio, è meglio una linea costante la cui fuga è larga 3,5 mm, piuttosto che una linea in cui nella parte altra si misurano 2,8 mm e nella parte bassa si rileva una misura da 4 mm. Anche il design influisce nella dimensione delle fughe e nelle linee di accoppiamento e questo è necessario tenerlo presente in fase di valutazione. Un design più curvilineo e meno spigoloso, con parti che rimandano a superfici ampie, risulterà più semplice da gestire come assemblaggio, ma probabilmente un po’ meno preciso, mentre parti più piccole prevedono un assemblaggio più lungo ma con meno probabilità di errori. Insomma, è più facile accorgersi di una linea storta se questa è tendenzialmente lunga piuttosto che vedere a occhio nudo una linea storta in un pezzo da pochi centimetri. Osservando il cofano, il portellone e le portiere si noteranno fughe di dimensioni diverse e questo sicuramente ha un senso e non è un errore. Vi sono infatti parti che vengono utilizzate di meno (cofano e portellone) e altre che invece sono interessate da un uso più frequente, come le portiere. Queste avranno dunque dei giochi e delle tolleranze maggiori rispetto alle superfici meno sollecitate. L’assemblaggio più complesso è proprio quello delle portiere. Prima di scegliere quale auto usata acquistare, uno sguardo agli assemblaggi è doveroso, indicativo e molto utile.

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