Le statistiche degli ultimi anni dicono che l’italiano medio appare piuttosto restio al cambio dell’auto, sia verso il nuovo, sia verso l’usato. Prevalentemente è una questione economica, nel senso che con i prezzi attuali delle vetture nelle concessionarie la macchina sta diventando quasi un bene di lusso, anche se basterebbe dedicare un po’ di tempo alla ricerca per comprendere come alcune case automobilistiche abbiano incentivi decisamente forti per stimolare le vendite.
La ragione economica non è però la sola causa della reticenza verso il cambiamento. Ve ne sono altre e sono molto curiose. L’italiano medio cambia l’auto ogni 7 anni, ma c’è un buon 20% circa che la sostituisce non prima di 10 anni.
Non si cambia per pigrizia
Sono molti (più di quelli che potresti pensare) gli italiano che non cambiano l’automobile per una questione di pigrizia. Il denaro potrebbe pure non essere un problema, ma la pigrizia di scegliere il modello, di affrontare la trattativa e le pratiche burocratiche, di vivere il periodo di attesa e di trasferire le cose da un veicolo ad un altro, rappresenta un ostacolo che appare, per tanti, insormontabile. Ci sono persone, infatti, che non sanno gestire l’ansia del cambiamento e quindi prediligono essere passivi, pagando, piuttosto, delle manutenzioni aggiuntive al veicolo in loro possesso, ma difficilmente si recano in concessionaria per imbastire un dialogo con il venditore.
Non so cosa scegliere
Un altro aspetto da considerare che rimanda il cambio dell’auto, riguarda le possibilità di scelta del nuovo. Se è vero e inconfutabile che il mercato oggi propone moltissimi modelli, è anche vero che alcuni sono stati soppiantati. Un esempio su tutti: Alfa Romeo ha solo tre modelli (Giulietta, con un progetto comunque molto datato, Stelvio e Giulia che sono per un target di clientela ben preciso), Lancia addirittura “vive” solo sulla Lancia Ypsilon. Chi è legato a questi marchi e possiede una Alfa Mito o una Station Wagon, oggi non trova alternative presso questi brand e dovrebbe cambiare, senza avere le idee chiare.
C’è chi afferma che, non sapendo cosa scegliere preferisce tenersi la macchina attuale. Ci sono alcune tipologie di auto che oggi stanno scomparendo a favore di altre, e nel cliente questo potrebbe creare “confusione”.
Bassa valutazione
La valutazione bassa del veicolo attuale spesso risulta un buon motivo per tenersi l’auto e ritardare l’acquisto del nuovo. Immagina di aver speso da poco un migliaio di euro per rifare la cinghia di distribuzione e di aver acquistato nuovi pneumatici per una vettura che ormai ha già qualche anno. In sede di valutazione difficilmente tutto questo verrà riconosciuto e ti ritroverai a ricevere, il più delle volte, una valutazione che non tiene conto della tua spesa. Per questo motivo subentra il seguente discorso, molto frequente: tenere l’auto almeno uno o due anni per ammortizzare la cifra spesa e utilizzare le gomme che ancora sono in buono stato. Ecco che così facendo il “progetto auto nuova” passa oltre.
Sono troppo affezionato alla mia auto
Potrebbe sembrare banale ma è la verità: talvolta non si cambia per troppa affezione al proprio veicolo, il quale rappresenta un “prolungamento” della propria casa, specialmente se ci si trascorre diverso tempo alla guida e si legano ricordi piacevoli. Subentra nella mente il pensiero che difficilmente si troverà qualcosa di simile e quindi la preferenza verte sul mantenimento della situazione attuale, senza dover necessariamente andare a sostituire l’auto. Si crea un legame psicologico con la propria vettura, difficile da scalfire.
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